Si sente spesso parlare di dieta anti-radicali, ma cosa sono i radicali liberi? Si tratta di frammenti instabili di molecole che si formano naturalmente nell’organismo come prodotto dei processi metabolici e per difenderci da virus e batteri. Nelle situazioni di stress, ma anche a causa di un’alimentazione sbagliata, radiazioni, eccessiva esposizione al sole, inquinamento, fumo di sigaretta, farmaci o alcol, si possono presentare quantità pericolose di radicali liberi, con il rischio che possano danneggiare il DNA delle cellule e favorire tanto l’insorgere di malattie degenerative quanto l’invecchiamento.
Le erbe aromatiche tipicamente usate nella cucina mediterranea non solo rendono i piatti più appetitosi, ma giovano anche alla salute grazie alle loro virtù antiossidanti. Lo rivela una ricerca spagnola della Miguel Hernández University, pubblicata sulla rivista Flavour and Fragrance Journal. Il primato antiossidante spetterebbe in particolare ai chiodi di garofano, grazie all’elevato contenuto di composti chimici appartenenti alla famiglia dei fenoli.
Spezie antiossidanti
La ricerca spagnola nasce dall’esigenza di individuare un’alternativa naturale ed economica alle sostanze sintetiche (spesso non scevre da rischi) utilizzate nei prodotti alimentari che devono essere conservati. Questo ha spinto i ricercatori, guidati dalla dottoressa Juana Fernández-López, ad analizzare il potere antiossidante di alcune spezie tipicamente usate nella dieta mediterranea, tra cui origano, timo, rosmarino, salvia e chiodi di garofano. Nella classifica delle spezie più antiossidanti i chiodi di garofano (Syzygium aromaticum) si sono aggiudicati il primo posto, seguiti, nell’ordine, da origano (Origanum vulgare), timo (Thymus vulgaris), rosmarino (Rosmarinus officinalis) e salvia (Salvia officinalis).
«I nostri risultati mostrano che gli ossidanti naturali presenti nelle spezie usate nella dieta mediterranea, o nei loro estratti, possono rappresentare una valida opzione per l’industria alimentare, a condizione che le caratteristiche organolettiche dei prodotti non vengano compromesse – osserva la dottoressa Fernandez-Lopez -. Non solo, queste sostanze in virtù delle elevate capacità antiossidanti potrebbero avere effetti benefici per la salute». Grazie all’alto contenuto di fenoli, potrebbero essere inseriti nei prodotti alimentari, soprattutto in quelli a base di carne, come antiossidanti naturali per inibirne il deterioramento, evitando o quanto meno riducendo il ricorso ad antiossidanti sintetici. «Questi antiossidanti naturali – spiegano i ricercatori – possono contrastare l’ossidazione dei lipidi, uno dei motivi principali del deteriorarsi degli alimenti e causa di una riduzione del valore nutrizionale nonché del gusto».
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