Tisana di Rovere Quercia 100 gr – Transito Intestinale Benessere Trofismo Mucose

3,89

1 confezione da gr. 100.
Regolarità del transito intestinale. Benessere e trofismo delle mucose.

Descrizione

In fitoterapia, della quercia (chiamato rovere o anche farnia) si utilizzano ghiande, corteccia, gemme, amenti e radici; si ricavano per lo più tannini condensati (catechine, ellagitannini, proantocianidine), in una percentuale stimata tra l’8 e il 20%. Ancora, dalla quercia si ricavano quantità variabili di resine, pectine e flavonoidi. Per la particolare composizione del fitocomplesso, la quercia viene impiegata in fitoterapia soprattutto nel trattamento di diarree ed infiammazioni lievi a carico delle mucosa.

Anticamente, l’impiego della quercia a fini medici era incentrato per lo più sull’ingente quantità di tannini, come antifebbrile ed antiemorragico. Tuttora considerata per il fitocomplesso a base tannica, la quercia viene sfruttata per le qualità astringenti, antisettiche (disinfettanti), vasocostrittrici, antivirali ed analgesiche, seppur blande. Come sappiamo, la valenza terapeutica per eccellenza attribuita ai tannini è quella astringente: ad uso esterno in particolare, i tannini di quercia sono particolarmente adatti nella cura di emorroidi, ragadi anali e fistole, proprio in virtù della capacità cicatrizzante, antisettica e vaso-costrittiva di queste molecole.

Alcuni autori consigliano l’impiego dell’estratto di quercia per trattare disturbi di varia natura, quali geloni, iperidrosi (in particolare, di mani e piedi), ipersecrezione sebacea del cuoio capelluto e per trattare problemi di forfora. Assunto per os, l’estratto di quercia trova impiego nel trattamento di diarree aspecifiche e come stomachico. Le gemme di quercia sono impiegate per regolarizzare la funzionalità intestinale, come tonico e stimolante negli stadi di convalescenza e, da ultimo, contro l’astenia sessuale. La valenza terapeutica astringente ed antinfiammatoria nel trattamento di leucorree è ascritta, invece, alle radici giovani ed alle ghiande di quercia. La tossicità della quercia è legata alla componente tannica. Ad ogni modo, l’impiego della quercia dev’essere evitato in caso di ipersensibilità accertata o presunta verso una o più molecole componenti il fitocomplesso. L’assunzione di estratti di quercia può ridurre l’assorbimento di sostanze farmacologiche basiche, e i tannini di quercia precipitano i sali di ferro.

Ingredienti
Rovere – Quercia, Corteccia Taglio Tisana.

Controllo Qualità
Residui ricercati: conforme al D.M. n.179 del 27/08/2004 relativamente ai residui ricercati.
Radioattività: conforme alla direttive CEE.

Modalità di utilizzazione
Porre in 100 ml di acqua fredda 1 grammo di corteccia e fare bollire per 5-10 minuti. Lasciare poi riposare per 5 minuti. Filtrare e bere 2-3 tazze al giorno lontano dai pasti.

Avvertenze
Non superare la dose consigliata.
Non somministrare in gravidanza e in allattamento.
Conservare in un luogo fresco ed asciutto al riparo dalla luce avendo l’avvertenza di chiudere accuratamente la confezione dopo ogni prelevamento di prodotto. Il residuo derivante dall’infusione o dalla decozione con filtro o colino non è edibile.

Tali informazioni non sostituiscono la consulenza medica quindi sconsigliamo vivamente l’automedicazione. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali errori o imprecisioni e per un eventuale uso improprio delle informazioni contenute in questo sito. Per ogni disturbo della salute vi consigliamo in ogni caso di consultare un medico e/o uno specialista.

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